domenica 29 maggio 2011
"Nemesis", di Mark Millar e Steve McNiven
domenica 15 maggio 2011
Pokémon Nero [NDS] - Recensione
Tornano inoltre le sfide in coppia, accompagnate dalle nuove sfide 3VS3 e la loro variante Lotta in Rotazione, in cui del trio in campo combatterà solo uno per volta che però potrà essere sostituito in tempo reale con uno dei compagni rimasti nelle file dietro. Tanta varietà di combattimenti si rispecchia sulla necessità di adottare determinate strategie di volta in volta. Per chi volesse cimentarsi, tali sfide sono affrontabili sulla Metrò Lotta, in cui si conseguiranno anche dei premi. Se invece proprio non vi va di lottare, potete far partecipare un Pokémon al Pokémusical, una cosa a dir poco inutile in cui far ballare il Pokémon agghindandolo in maniera a dir poco gaia. Non credo che ci spenderete più di un quarto d' ora.
"Arancia Meccanica", di Anthony Burgess
Classico caso di un libro la cui popolarità viene soppiantata dall' adattamento cinematografico. Certo però che se l' adattamento a farlo è stato un certo Kubrik magari un' occhio si può chiudere, specie quando lo stesso Burgess si dice pienamente soddisfatto di come il suo libro sia stato trattato.
E in fin dei conti tra il vedere Arancia Meccanica e il leggerlo passa meno differenza di quanto non si possa pensare. Il messaggio è lo stesso; o almeno, sarebbe lo stesso se non fosse per il capitolo finale extra inspiegabilmente aggiunto da Burgess in un' edizione successiva dell' opera, che prosegue da dove il film finisce (che è la conclusione originale del romanzo), dando al tutto una conclusione un pò consolatoria che stride col cinismo del resto del libro.
Poco male comunque, ci troviamo lo stesso davanti ad un capolavoro, di quelli che ti ricordi, anche solo per la loro crudezza, che se riuscirete a interpretare nel fitto del linguaggio artificioso in cui è scritto (ricordate come parla Alex?), vi renderete conto essere anche maggiore rispetto al film.
Infine, leggere il libro è l' unico modo per capire finalmente il senso del titolo. Direi che è un motivo più che sufficiente, no?
sabato 14 maggio 2011
Requiem For A Dream
Procede a zig zag la mia scoperta del fenomeno Aranofsky. Dopo esser passato per The Wrestler e Il Cigno Nero ho fatto un balzo all' indietro, andando a vedere Requiem for a Dream (sua seconda pellicola. La prima fu Il teorema del delirio, che in verità fu il primo film del regista su cui misi mano, ma che non riuscii a vedere per intero causa attacco di paranoia procuratomi. Comunque mi riprometto di riempire del tutto il buco). Ciò mi ha portato ad una conclusione molto imbarazzante sul mio rapporto con questo autore, ossia che non riesco a stabilire tra i suoi lavori quale sia il migliore, o farne una scala qualitativa.
Tutti, tutti i film che ho visto sono dei capolavori, e le differenze tra gli uni e gli altri sono prettamente stilistiche, visto che pur partendo da presupposti simili (sviscerare l' intimità di alcuni casi umani, siano essi wrestler, ballerini, o nel caso specifico drogati), Aranofsky di volta in volta ci si approccia in una maniera simile ma allo stesso tempo diversa: sottolineare l' angoscia dei personaggi, ma una volta tramite una quieta tristezza, altre con allucinazioni paranoiche, altre volte ancora scivolando nella disperazione.
Requiem di sicuro, dopo Il teorema del delirio, è il suo film visivamente più sperimentale, con scene rapidissime e occasionalmente visionarie. Sembra quasi una versione ancor più pessimista di Trainspotting.
Un plauso a tutto il cast, veramente eccelso, con una menzione speciale per Jared Leto, vera sorpresa del film (non sarebbe male se avesse più ruoli da protagonista).
venerdì 13 maggio 2011
"La lega degli Straordinari Gentlemen - Secolo: 1910", di Alan Moore e Kevin O'Neill
Cattivissimo Me
Nel marasma di film d' animazione in 3D, ogni tanto uno emerge, regalandoci due ore se non di risate a crepapelle, comunque di intrattenimento gradevolmente fresco. E' il caso di Cattivissimo Me, prodotto dell' anno scorso, che presenta la simpatica e in un certo senso geniale idea di porre come protagonista un personaggio che generalmente sarebbe stato presentato come un villain, ossia lo scienziato malvagio.
Il film non è un capolavoro, ma ha il carisma e una dose sufficiente d' ispirazione per ritagliarsi la sua abbondante fetta di pubblico, forte di un protagonista carismatico e di comprimari davvero divertenti (su tutti i Minions e Vector).
mercoledì 11 maggio 2011
"L' uomo della sabbia", di Ernst Theodor Amadeus Hoffmann
Prima ancora di Edgar Allan Poe, fu un tedesco a spianare la strada ai racconti dell' orrore, con racconti in cui l' ambiguo, il soprannaturale, e la paura dell' ignoto si mescolano, dando vita a racconti che hanno già del gotico, anticipando lo stile del suddetto Poe, come anche del Frankenstein di Shelley, e di molti altri.
Di questi racconti, il più celebre è senza ombra di dubbio L' uomo della sabbia, colui che gioca con gli occhi degli uomini, ingannandoli e mostrandogli una realtà diversa dalla loro, ma non meno realistica. Pur non essendo un horror puro (in fin dei conti, come già detto, siamo agli albori del genere) è innegabile che la trama catturi ad un livello quasi inconscio, mostrando personaggi messi di fronte alle loro paure più primordiali e irrazionali: quelle per qualcosa che si sa esserci, ma così fumoso da dubitare che esso esista o meno.
In genere è pubblicato accompagnato da altri racconti di Hoffmann, non meno entusiasmanti, anche se magari più distaccati dalla spinta horror. Assaggiate quindi questo pezzo di letteratura tedesca cui il mondo deve moltissimo, non avrete a pentirvene.
sabato 7 maggio 2011
Inception
Anni fa, più o meno un decennio, ci fu un film che partendo dal cinema portò una rivoluzione culturale che ha trasceso il suo media, diventando un vero fenomeno di massa cui tutt' oggi molti pagano tributo, come un tempo fu per Blade Runner.
Il suddetto film è il primo devastante Matrix, ed Inception ne è per molti versi l' erede filosofico, nonché figlioccio concettuale più o meno onesto. I viaggi nei sogni di quest' ultimo ricordano fin troppo la connessione a Matrix, ma il plagio è lontano, considerando che le meccaniche che regolano tali immersioni, per quanto simili, alla resa dei conti si differenziano notevolmente nella struttura grazie ad idee quali l' influenza sul sogno che ha ciò che succede al corpo fisico del sognatore. Semmai un bel buco narrativo nasce dalle poche spiegazioni in merito a quali siano le possibilità degli "insiders" durante il sogno, visto che una scena lascia intendere che possano sognare tutto ciò di cui hanno bisogno, un pò alla Matrix, ma spesso certe situazioni fanno capire il contrario, visto che basterebbe immaginare l' oggetto giusto per uscire da situazioni difficili.
Comunque problemi tutto sommato di poco conto, quando ci si ritrova a scene d' azioni così intense, si vede proprio che la mano è la stessa dietro Il Cavaliere Oscuro. Ma non è solo l' azione a rendere Inception il film evento della scorsa annata, quanto piuttosto la trama, che non si esaurisce nel thriller fantascientifico, ma sviscera l' interiorità del personaggio di Di Caprio, la cui vicenda è sorprendentemente coinvolgente e drammatica.
Se come me avete avuto la colpa di tardare così tanto a vederlo, allora imitatemi e sbrigatevi a recuperarlo, difficile che ne restiate delusi.
"Pentesilea", di Heinrich von Kleist
Kleist riadatta il mito di Pentesilea, regina delle amazzoni, uccisa dall' amato Achille, riadattandolo con i dovuti cambiamenti a quello che è il suo proposito, ossia descrivere l' animo dannato di una donna che vive divisa tra il senso del dovere e il desiderio dell' istinto; un vuoto incolmabile che dà origine alla follia, portandola a dare libero sfogo alle sue pulsioni più ferine.
Un grande classico del teatro romantico tedesco.
Brüno
Lo stile è sempre quello del precedente Borat, ossia scene al vetriolo al limite dell' offensivo, con lo scopo di mettere alla berlina le supposte ipocrisie della società americana, o semplicemente fare il demente (ricordiamoci della naked fight, sempre in Borat). Quindi saprete benissimo cosa vi aspetta, e se avete visto l' altro film saprete già se potrà piacervi o meno. Personalmente l' ho adorato, visto nell' ottica giusta il film sa regalare una vagonata di risate.