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sabato 26 marzo 2011

"Enrico di Ofterdingen", di Novalis

Più che un romanzo, un manifesto letterario, un pò come lo fu I dolori del giovane Werther, che da solo praticamente divenne icona di un movimento (lo Sturm und Drang), qui Novalis maschera dietro un romanzo dai contenuti in parte autobiografici quelli che saranno molti dei dettami e della cultura del romanticismo, specificatamente la Fruhromantik (ossia il periodo iniziale del romanticismo tedesco). Questo si traduce in un testo che molti potrebbero trovare poco scorrevole, forte delle lunghe digressioni filosofiche che occupano interi capitoli (in cui gli eventi della trama sembrano essere poco più che un collante tra quelle); ma se saprete interessarvi a tali contenuti, se saprete assaporare la poeticità dello stile di scrittura, potreste scoprire una perla a tutti gli effetti.

giovedì 17 marzo 2011

"Le grandi storie della fantascienza" (volume 9), di Isaac Asimov

Asimov ci regala questa serie di volumi antologici raccoglienti quelle che per lui rappresentavano il meglio della fantascienza in racconti brevi del tempo. Storie affrontanti tutti i maggiori temi del genere, quali mondi alieni, il rapporto con i robot, e l' incubo atomico.
Tanti autori, che compongono il quadro del panorama della letteratura del genere negli anni del dopoguerra, raccontanti a modo loro molte delle ansie del tempo e non solo.
La qualità delle storie, pur essendo leggermente altalenante, è comunque mediamente alta (fermo restando che ognuno ha i propri gusti): in genere si va da storie buone ad altri piccoli grandi capolavori; pecora nera del volume 9 (unico che io possieda) è la prima storia di Theodore Sturgeon nel volume, Tiny il mostro, onestamente orrida.
Per il resto, una lettura consigliata a chiunque, specie a chi non è appassionato al genere che potrebbe trovare molti spunti d' interesse nelle storie ivi contenute.

sabato 5 marzo 2011

Agorà

Alejandro Amenábar, regista del superbo Mare Dentro, ci regala un film epico di ordine diverso, in cui l' epicità non è affidata tanto alle (comunque presenti) battaglie, quanto almeno alle discussioni filosofiche. Il film è portavoce di un messaggio che credo andrebbe insegnato in ogni tempo e ad ogni individuo: il valore della libertà di pensiero, slegato da qualsiasi ottusa restrizione di carattere religioso e non.
E la religione da questo quadro della vita della filosofa Hipatia ne esce a dir poco distrutta, in particolar modo l' allora nascente, giovane e violento nuovo culto dilagante nell' impero romano: il cristianesimo.
Il messaggio è potente, e sarà tanto più affascinante verso quelli che subiranno il fascino della protagonista, una donna che deve tale attraenza non grazie ad un fisico sbandierato quanto al suo pensare sofisticato. Da vedere.

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