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martedì 6 aprile 2010

"Kick-Ass", di Mark Millar e Jhon Romita Jr.-

Mark Millar è uno dei migliori autori degli ultimi dieci anni. Ha dimostrato una vena dissacrante ancora più acida del sempiterno Miller. Maggior pregio dell' autore è quello di aver sempre voluto scardinare i fumetti supereroistici dai loro canoni. Se questo è in parte ravvisabile già nella fantastica serie degli Ultimates (dove però è spesso difficile stabilire il confine tra satira e la terribile "americanità"), Millar dà il suo meglio quando lavora a briglia sciolta, con personaggi del tutto originali. Un esempio fu l' ottimo Wanted, dove dimostrò tutta la cattiveria di un mondo dove i supercriminali hanno letteralmente fatto il culo ai supereroi.
Ora lo spunto è per certi versi ancora più stuzzicante: in un mondo come il nostro, zeppo di fumetti, film, e prodotti vari sui supereroi, possibile che nessuno abbia mai provato a emularli?
Di fatto il protagonista, un ragazzino di sedici anni, sarà il primo vero eroe in costume, e scoprirà che a dispetto delle intenzioni e dell' assenza di supereroi, è fin troppo facile farsi spaccare il culo!
Chi conosce l' autore non avrà difficoltà a immaginare gli elementi che condiscono la narrazione, ossia la solita crudezza degli eventi, e dosi massicce d' ironia nera.
Ma ciò che piace maggiormente dell' opera è il suo realismo. Kick-Ass diventa famoso grazie ad un video amatoriale su Youtube, e diventa un vero e proprio fenomeno culturale.
E come sempre, parlando di Millar, il pregio migliore dell' opera è il disincanto con cui la storia procede, senza riserbarsi più di tanto per un lieto fine che tanto lieto non è, anzi, diciamo che non lo è proprio.
Probabilmente non incisivo quanto Wanted, ma comunque meritevole di mettere per la prima volta su un piano completamente diretto con noi la figura del supereroe.

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