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mercoledì 31 marzo 2010

"I dolori del giovane Werther", di Johann Wolfgang Goethe

Il Briefroman manifesto di una corrente, di una intera generazione. Werther, martire di un mondo che non gli si confà, reprimendo con le sue conformità sociali, col suo bigottismo, con la sua fredda logica, lo spirito libero di un uomo che desidera solo vivere in comunione col mondo e gli altri, spontaneamente.
Certo è triste pensare che, se duecento anni fa la rivoluzione letteraria fu attuata da I dolori del giovane Werther, oggigiorno il suo equivalente sarebbe Moccia. E in fin dei conti, questo potrebbe dirla lunga.
Se oggi Moccia rappresenta il modello ambito da molti giovani e comunemente riconosciuto dalla società, parallelamente Werther rappresentava il desiderio di spezzare con il modello imposto dall' alto (quindi la letteratura produce evasione nel senso più letterale che si possa immaginare), tanto che sarebbe interessante vedere quale sarebbe un Werther che spezzi col resto al giorno d' oggi.
Leggetelo, fa bene all' animo.

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