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domenica 20 dicembre 2009

Darker Than Black- Recensione

Il mondo è stato segnato da una catastrofe di origini sconosciute, ossia un esplosione che ha cancellato buona parte del Sud America. Tale evento ha modificato gli equilibri geo-politici. Ora, a Tokyo è comparsa una zona dalle caratteristiche simili a quella dell' America pre-catastrofe, ed è stata delimitata da una colossale muraglia chiamata Gate. Tale luogo sembra essere collegato ai Contractor, individui dotati di poteri sovrumani ricevuti in cambio di pesanti penitenze. In questo mondo si muove Hei, contractor cinese che, lavorando per il Sindacato (un' organizzazione dai non ben precisati obiettivi) insieme ai suoi compagni Yin, Huang e Mao, cercherà di scoprire i segreti che si celano dietro al Gate.

Un occasione un pò sprecata Darker Than Black. Siamo sullo stesso genere di Cowboy Bebop e Samurai Champloo, ossia episodi autoconclusivi collegati da un cast centrale, e un filone principale che si sviluppa in certe puntate, specie nel finale (con la peculiarità di essere formata quasi esclusivamente da episodi divisi in due puntate).
In un cartone del genere il cast è tutto, e sotto questo punto di vista Darker Than Black ha alti e bassi. I quattro protagonisti si presentano molto interessanti, forti dell' aura di mistero assoluto che li circonda, cosa che spinge lo spettatore a volerne sapere di più su di loro, cosa che sotto un certo punto di vista accade, ma con risultati un pò dubbi (onestamente, avrei preferito non conoscerlo il passato di Huang), al punto che si finisce col preferire quelli il cui passato e appena accennato (vedi Mao). Hei è un discorso a parte. Su di lui verte tutta la trama, quindi ci tornerò dopo.
I personaggi secondari, come da tradizione per il filone, non reggono il confronto con quelli principali la maggior parte delle volte. E non sarebbe un grosso problema se oltre metà del tempo totale del cartone la serie non si concentrasse esclusivamente su questi, traducendosi in alcune puntate che non saprei definire altrimenti se non inutili, sia nella maturazione dei protagonisti che nell' avanzamento della trama. Per fare riferimento a sua maestà Cowboy Bebop, se lì capitava che i personaggi secondari fossero scarsi ma comunque compensati pienamente dal carisma di quelli principali, qui questi o non hanno il sufficiente carisma, o anche solo lo spazio per farlo.
A questo aggiungiamo la cripticità della trama. Era da tempo che non beccavo un anime in cui non capivo una mazza. Nel senso, capisco perfettamente gli eventi, ma non le loro cause, e mi riferisco al passato di Hei, al Gate, e tutto quello che è collegato. Ciò è dovuto probabilmente al fatto che per oltre venti episodi non viene detto quasi niente, e tutte le (incomplete) spiegazioni sono convogliate nelle ultime puntate, con conseguente dose di spiegazioni assurde da digerire nel giro di cinque minuti. E alla fine, se anche capiste tutto, vi rendereste conto che molte cose non vengono giustificate, e alla fine rimangono tanti dubbi.
Ma non crediate che DTB sia veramente più nero del nero, perché nonostante ciò di carne al fuoco ce n' è, per quanto bruciata. Come detto prima, i quattro personaggi principali, pur se ben poco originali, hanno molto carisma. E gli episodi presi in sé, salvo casi eccezionali (e comprimari particolarmente superflui), non sono niente male, anzi, alla fine ci si potrebbe anche ritrovare soddisfatti dalla visione.

La grafica ha anch' essa alti e bassi. A un buon comparto di animazioni si affianca un character design per lo più medio, nel senso che a molti potrebbe sapere di già visto, anche se si presenta piuttosto efficace.
La colonna sonora, pur non avendo nessun brano memorabile, è valida, e ha anche una certa personalità.

Quindi, alla fine dei conti, il problema di Darker Than Black è di essere medio per la maggior parte del tempo, di innalzarsi saltuariamente per qualche picco, e poi tornare nella carenza di novità. Comunque la visione non è del tutto sconsigliata, la serie potrebbe anche coinvolgermi più di quanto non abbia fatto con me, e spingervi a vedere anche la seconda serie (che comunque vedrò anch' io), fortunatamente di soli 12 episodi.

Voto: 7,5

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